Imu 2020, saldo entro il 16 dicembre. Chi paga e chi no

06-12-2020

Si avvicina la scadenza del 16 dicembre 2020 per versare il saldo Imu 2020. In arrivo ancora una scadenza fiscale per i contribuenti alle prese con l’emergenza epidemiologica, e con una cancellazione della rata prevista soltanto per le imprese che hanno subito provvedimenti restrittivi del Governo.

Saldo Imu 16 dicembre, chi paga

Al versamento dell’imposta municipale sono chiamati i proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni. Ovvero coloro che sono in possesso di:

  • fabbricati, esclusa la prima casa a patto che non rientri tra le seguenti categorie catastali: abitazioni di tipo signorile; abitazioni in ville; castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
  • aree fabbricabili;
  • terreni agricoli.

Devono pagare anche i concessionari nel caso di concessione di aree demaniali e i locatari in caso di leasing.

Saldo Imu, chi non paga secondo il decreto Agosto

Il decreto Agosto (art. 78 D.L. n. 104/2020) ha previsto una serie di esoneri per il versamento della seconda rata Imu. In particolare sono stati esentati dal versamento della rata di dicembre gli immobili:

  • adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali;
  • rientranti nella categoria catastale D/2 (alberghi e pensioni con fine di lucro) e relative pertinenze, quelli degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi; da segnalare che, con il decreto Agosto, è stato disposto che l’esenzione per le pertinenze, vale anche per la prima rata (nel decreto Rilancio ciò non era stato previsto);
  • rientranti nella categoria catastale D in uso da parte di imprese esercenti attività di allestimenti di strutture espositive nell’ambito di eventi fieristici o manifestazioni;
  • immobili destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli;
  • discoteche, sale da ballo, night-club e simili.

La condizione è che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate (fanno solamente eccezione gli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali).

Saldo Imu, chi non paga a seguito del decreto Ristori

A questo primo esonero si aggiunge quello previsto dal decreto Ristori, ossia per gli immobili in cui si svolgono le attività imprenditoriali che rientrano nella sospensione del dpcm del 24 ottobre 2020, e le relative pertinenze.

Gli immobili sono quelli le cui attività sono riportate nell’Allegato 1 al decreto Ristori e nella tabella riassuntiva. Si tratta delle stesse categorie che beneficiano del contributo a fondo perduto (settori della ricettività alberghiera, della ristorazione e somministrazione di cibi e bevande, del turismo, dello sport e dello spettacolo, della cultura e dell’organizzazione di fiere e altri eventi).

Anche per il versamento dell’Imu, l’esonero si applica a prescindere dalla collocazione territoriale dell’attività (quindi, sia in zona rossa che arancione o gialla).
Anche in questo caso, l’agevolazione spetta a condizione che il proprietario sia gestore delle attività esercitate negli immobili medesimi.

All’elenco si aggiunge un altra lista di attività per cui si può beneficiare dell’esonero dell’Imu sul relativo immobile, solo se le attività sono situate in zona rossa. Tali attività sono quelle ricomprese tra i codici ATECO dell’allegato 2 del decreto Ristori bis.