www.avvenire.it 04/01/2013
Sì alle donne saudite in bici. Anche se in zone limitate. Secondo quanto riferisce il quotidiano saudita al-Yaum, l'autorità religiosa saudita ha annunciato che le donne potranno andare in bici nei parchi e nelle zone ricreative. Ma a due condizioni: che siano accompagnate da un parente e che indossino l'abaya (la tradizionale veste nera che copre le donne dalla testa ai piedi).
"Le donne sono libere di andare in bici nei parchi, sul lungomare e in altre aree a condizione che indossino abiti modesti e che sia presente un guardiano in caso di cadute o incidenti", riferisce il quotidiano che cita una fonte della commissione per la Promozione della virtù e la Prevenzione del vizio. La stessa commissione ha ribadito di non aver mai vietato alle donne straniere di circolare in bici. Tuttavia, il permesso concesso alle saudite si limita solo a "scopo di divertimento": cioè la bici non dovrà essere usata come un mezzo di trasporto. Inoltre, l'autorità religiosa consiglia alle donne che vanno in bici di tenersi alla larga dalle zone con manifestazioni giovanili per evitare il confronto con gruppi di protesta.
L'annuncio dell'autorità religiosa sul permesso di andare in bici giunge dopo l'exploit del film saudita 'La bicicletta verde' (Wajda), scritto e diretto dalla regista saudita Haifaa al-Mansour che racconta la storia di una bambina di 11 anni di Riad determinata a perseguire il sogno di avere una bici, vietata dalla società fortemente conservatrice e tradizionale.