www.avvenire.it 05/02/2013
"L'Italia non chiederà a Bruxelles più tempo per raggiungere gli obiettivi di un pareggio di bilancio strutturale perché ha un debito più pesante di altri partner europei come Francia e Spagna ma si aspetta dal summit Ue di giugno segnali positivi per la disoccupazione giovanile", ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta.
"Il programma del governo presentato in Parlamento è concentrato sul mantenimento degli impegni e sulla necessità di far crescere il nostro Paese e avere misure importanti di tipo sociale a favore soprattutto della disoccupazione giovanile dentro i limiti che ci siamo presi e ci siamo dati", ha risposto Letta alla domanda se Roma chiederebbe un rinvio del pareggio di bilancio previsto nel 2013 nel caso in cui la procedura di infrazione per deficit eccessivo non venisse chiusa questo mese come auspicato.
"Rispetto ad altri noi abbiamo un grande debito pubblico sulle spalle e dobbiamo sempre ricordarci che questa è la differenza che il passato carica sull'Italia di oggi".
Al termine di un incontro con il presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso, il neo premier ha anche auspicato che il Consiglio europeo di giugno "si concentri sulla disoccupazione giovanile" e trasmetta "segnali per il ripristino della fiducia".
Barroso ha espresso soddisfazione per la conferma degli obiettivi di bilancio e "fiducia che il governo finanzierà in modo credibile" eventuali revisioni dell'Imu e dell'aumento dell'Iva, annunciate in Parlamento ma non ancora formalizzate.
Barroso ha confermato l'"ottimismo" rispetto alla chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia ma ha anche detto che "molto dipenderà dai piani dell'Italia".
Nella conferenza stampa a Bruxelles che ha concluso un tour iniziato a Berlino martedì e proseguito ieri a Parigi, Letta ha detto di tornare in Italia "più ottimista di quando sono partito perchè ho visto sia a Parigi, sia a Berlino, sia a Bruxelles come ci sia una consapevolezza che ci accomuna. I cittadini europei devono vedere l'Europa come strumento di risposte positive, non come strumento di risposte negative e i governi devono fare la loro parte", ha detto Letta.
"Sono venuto qui a dire proprio questo: voglio che il governo italiano faccia la sua parte con le riforme che dobbiamo fare, la credibilità che la politica deve ritrovare, la serietà di dire poche cose ma di farle ma allo stesso tempo l'Europa deve mostrare comprensione per la fatica sociale che si sta vivendo".