www.avvenire.it 05/06/2013
"La via maestra è abbassare le tasse sul lavoro dei neoassunti, questa è la mia ossessione e su questo mi batterò": così Enrico Letta a Che tempo che fa su Raitre.
Letta nel salottino di Fazio promette la riduzione delle tasse del lavoro, la salvaguardia di cultura e ricerca (con una battuta che chiude l'intervista afferma che si dimetterà se dovrà far tagli in questi campi), parla di Imu («va superata»), chiarisce subito che "questo non è certo il governo ideale per gli italiani" e ricorda di essersi adoperato nella campagna elettorale perchè prevalesse l'ipotesi di un esecutivo di centrosinistra.
Da qui la considerazione che tra le cose dafare subito c'è la nuova legge elettorale perchè quella in vigore ha creato una situazione di ingovernabilità: "Male che vada sarebbe meglio ripristinare la legge precedente, invece di tornare alle urne con quella attuale. Si può fare con una legge ordinaria mentre la riduzione del numero dei parlamentari va fatta con una legge costituzionale, quindi la procedura è più lunga. Volendo bastano però 7-8 mesi".
Sul controverso tema dell'Imu, su cui il Pdl insiste nel chiedere l' abolizione e la restituzione per quanto riguarda l'imposta versata lo scorso anno, il presidente del Consiglio dichiara: "Io preferisco parlare di casa, riferirsi solo all'Imu è riduttivo. Il crollo dell' edilizia ha buttato giù l'economia, anche per la botta che la tassa sulla casa ha portato. L'imposta andrà superata. Intanto interverremo per sospendere la rata di giugno con un decreto". Letta ci tiene a chiarire che "l'Imu non è un progetto di Berlusconi, il suo superamento faceva parte dei programmi di tutti e tre i partiti politici che sostengono il governo., anche il Pd aveva il superamento dell'imposta tra i suoi impegni essenziali".
Tra le priorità indicate dal premier c'è il reperimento di un miliardo e mezzo per rinnovare la cassa integrazione a circa 700 mila lavoratori: "Sulla Cig interverremo immediatamente. Il governo non deve mettere le toppe, che a volte sono peggio del buco, ma deve riformare anche nel campo degli ammortizzatori sociali. Serve una riforma della cassa integrazione. E bisogna dare una risposta sugli esodati". Letta si augura che non ci sia bisogno di una nuova manovra fiscale per risanare i conti pubblici e che non ci sia necessità di un aumento dell' Iva ("va allontanato nel tempo"): "Noi non chiederemo di fare nuovi debiti perchè l'Italia ne ha fatti troppi in passato e li pagano le giovani generazioni. Io, a nome di una generazione penalizzata, penso
di dovermi prendere un impegno: mai più i debiti". Il premier ritiene inoltre prioritario "abbassare le tasse per
chi assume i giovani" indicando nell'occupazione giovanile la priorità del proprio esecutivo.
Il presidente del Consiglio fa il punto sui suoi incontri a Berlino, Parigi e Bruxelles (oggi è a Madrid su invito del suo omologo Mariano Rajoy): "Sono tornato con qualche elemento di fiducia in più. Ho detto che l'Italia non vuole sbracare, vuole mantenere gli impegni presi ma non possiamo più accettare che l'Europa sia solo tagli, tasse e austerità". Letta annuncia che nel vertice europeo di giugno proporrà che "l'Unione si ritrovi su un grande progetto per il rilancio dell' occupazione dei giovani". Sulla questione dello "ius soli" per chi figlio di emigrati nasce su territorio italiano, riproposta proprio ieri dal ministro Cecile Kyenge, il premier è prudente: "Il tema mi sta a cuore, ma so che alcune di queste materie sono fuori dal discorso programmatico e so che su questi temi occorre che ci siano delle discussioni e dei dibattiti e non è detto che si possano trovare delle intese. Stessa cosa per il reato di immigrazione clandestina. Vedremo se riusciremo a trovare un' intesa".
Letta, in chiusura, prende un impegno: "Se ci saranno dei tagli su cultura, scuola e ricerca, mi dimetto". Sul futuro del Pd, dichiara: "Serve un congresso fondativo, serve un segretario per dare ai nostri elettori la possibilità di guardare lontano. L'idea di mettere insieme le differenze è ancora vincente".