Il Papa e Obama, cordialità e franchezza

28-03-2014

Fonte:www.avvenire.it del 26/03/2014

"Come sta"? ("How are you?"). Sono state le prime parole che il presidente Usa, Barack Obama, ha rivolto a papa Francesco, poco prima che iniziasse l'udienza privata. "È meraviglioso incontrarla (ripetuta due volte, ndr). Grazie tante per avermi ricevuto. È un grande onore, sono un suo grande ammiratore". Poi cinquanta minuti di colloquio, alla fine dei quali si sono salutati con grandi sorrisi. Sono i flash del primo incontro fra il presidente Usa e papa Francesco. Con una lunga e calorosa stretta di mano il Papa si è congedato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama sulla soglia della biblioteca pontificia, al termine dell'udienza. Obama, prima di accomiatarsi da Papa Francesco, gli ha stretto lungamente la mano ed i due, con l'aiuto di un interprete, hanno proseguito a parlare tenendosi stretti le mani.
Al termine del colloquio privato con il pontefice durato 50 minuti, è stato presentato al Papa il seguito presidenziale. Si è, quindi, proceduto allo scambio dei doni, prima della foto di rito e della consegna, al seguito del presidente, da parte dello stesso Pontefice dei rosari. «Sono sicuro che l'Evangelii gaudium mi darà forza e mi calmerà», ha commentato Obama quando papa Francesco gli ha regalato il testo della sua esortazione apostolica. Al momento dello scambio dei doni l'astuccio contenente le medaglie donate dal Papa al presidente Obama ha ceduto e le monete sono finite in terra. Subito monsignor Gaenswein ha rimettesso tutto a posto ma l'equilibrio ricostituito è durato un istante, e di nuovo le monete sono finite in terra. Papa Francesco è scoppiato in una risata.
 
Consegnando i suoi doni al Papa, tra i
quali i semi provenienti dal giardino della Casa Bianca e destinati ai giardini delle Ville Pontificie di Castelgandolfo, ecentemente aperti al pubblico, il presidente Obama ha detto a Francesco: "Se ha la possibilità di venire alla casa Bianca vedrà anche il giardino". E il Papa ha risposto: "Come no?".

Congedatosi dal Papa, il presidente Obama è sceso alla prima loggia del Palazzo Apostolico per il colloquio con il segretario di Stato, cardinale Piero Parolin.

Il colloquio. «I cordiali colloqui hanno permesso uno scambio di vedute su alcuni temi attinenti all’attualità internazionale - ha spiegato, poi, la Sala Stampa vaticana in un comunicato - auspicando per le aree di conflitto il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale e una soluzione negoziale tra le parti coinvolte. Nel contesto delle relazioni bilaterali e della collaborazione tra la Chiesa e lo Stato ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la Chiesa nel Paese, come l’esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita e all’obiezione di coscienza nonché il tema della riforma migratoria. Infine, è stato espresso il comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri umani nel mondo.
 
Obama: commosso da Papa Francesco
Barack Obama, nelal conferenza stampa del pomeriggio con Matteo Renzi, si è detto "molto commosso da messaggio di inclusione e di compassione di Papa Francesco. "Sono rimasto profondamente emozionato dalle sue riflessioni sull'importanza del fatto che abbiamo tutti una prospettiva morale sui problemi mondiali, senza pensare ai nostri interessi personali". "La gente negli Usa - ha aggiunto il presidente - impazzirebbe per vedere Papa Francesco".

L'arrivo a Roma
Barack Obama è arrivato mercoledì sera a Fiumicino con il Boeing 747 Air Force One. Ha passato la notte a Villa Taverna, la residenza dell'ambasciatore Usa a Roma, John Phillips. Da lì stamattina con un imponente corteo presidenziale di 26 auto e 8 moto, si è mosso alla volta del Vaticano. A seguire, alle 12.30 il colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Infine, alle 14.30, l'incontro a Villa Madama con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. A metà pomeriggio, invece, visita privata al Colosseo, chiuso al pubblico per l'occasione.


Trentasei ore intense per il presidente americano ma anche per la città, blindata per l'occasione con sei zone rosse, mille agenti e 50 uomini ombra. Venerdì mattina Obama ripartirà alla volta dell'Arabia Saudita.