Fonte www.avvenire.it
Le parole di Papa Francesco arrivano dirette al cuore della folla. "Io amo la scuola" dice. "L'ho amata da alunno, da studente e da insegnante. E poi da vescovo" precisa Bergoglio ricordando la prima maestra avuta a sei anni e i suoi incontri con il mondo della scuola a Buenos Aires. La scuola è sinonimo di "apertura alla realtà", dice il Papa citando don Milani. E' "un luogo d'incontro", non un parcheggio (espressione quest'ultima presa in prestisto dalle testimonianze appena ascoltate). Un luogo fondamentale nell'età della crescita, "come complemento alla famiglia". E proprio per questo le due realtà, scuola e famiglia, devono collaborare "nel rispetto reciproco" e non essere mai contrapposte. Ai trecentomila di piazza San Pietro il Pontefice fa ripetere dapprima un proverbio africano "Per educare un figlio ci vuole un villaggio", a sottolineare il lavoro di squadra che famiglia e scuola devono fare, poi una delle frasi simbolo di questo incontro sulla scuola: "Sempre è più bella una sconfitta pulita di una vittoria sporca". L'educazione, spiega papa Francesco, "non può essere neutra". La scuola deve educare "al vero, al bene e al bello". Tre dimensioni che non sono mai separate, tre lingue "quelle della mente, del cuore e delle mani", che bisogna usare insieme. Perchè a scuola si possono e si devono "impare contenuti, avere certe abitudini e assumere valori". Per crescere insieme.
Enrico Lenzi