Affitto in nero, inquilino può riavere soldi versati in più

19-09-2015

Affitto in nero, l’inquilino potrà riavere quanto ha versato in più al proprietario di casa in base ad un contratto solo verbale o ad una scrittura privata. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione in una sentenza emessa riguardo ad uno sfratto convalidato nel 2006.

 La Corte di Cassazione ha ipotizzato due situazioni. La prima prevede che il conduttore sia stato “costretto” dall’abuso del locatore ad un contratto verbale. In questo caso la Corte richiede che il conduttore possa chiedere che la locazione nulla “venga ricondotta a condizioni conformi ai canoni concordati”La seconda ipotesi prevede che la forma verbale sia stata concordata liberamente, senza costrizioni. Ed in questo caso il locatore potrà ottenere, attraverso un giudizio, la liberazione della casa occupata senza titolo, e il conduttore potrà ottenere la restituzione dei soldi versati in più rispetto al canone concordato.

Se poi, accanto al contratto regolarmente registrato, c’è una scrittura privata concepita a fini di evasione che prevede il pagamento di una somma superiore il conduttore potrà ottenere indietro le somme versate in più.

In un altro caso, relativo ad un contratto di affitto stipulato solo verbalmente nel 2003, la suprema Corte ha stabilito che non si può dichiarare nullo un contratto in cui manca la forma scritta, ma bisogna procedere ad una “interpretazione assiologicamente orientata”. In altre parole, un contratto può essere stato stipulato anche a parole.

Fonte: http://www.blitzquotidiano.it