La legge con cui l'Italia ha previsto la proroga automatica della durata delle concessioni demaniali marittime e lacustri per attività turistico-ricettive fino al 2020 è contraria al diritto europeo. Questa la conclusione dell'avvocato generale della Corte di giustizia Ue Maciej Szpunar sulle cause che coinvolgono gestori sardi e la Promoimpresa operante sul lago di Garda. Le conclusioni dell'avvocato generale non sono vincolanti ma generalmente sono riprese nella sentenza che sarà emessa dalla Corte.L’Avvocato generale Szpunar ha richiamato la direttiva Bolkestein (2006/123/CE) relativa ai servizi nel mercato Ue, osservando che le convenzioni in questione «non costituiscono “servizi” ai sensi delle norme dell’Unione in materia di appalti pubblici ma “servizi” ai sensi della citata direttiva, secondo la quale, allorché il numero di autorizzazioni disponibili sia necessariamente limitato in ragione della rarità o comunque della limitatezza delle risorse naturali, tali autorizzazioni debbono essere concesse secondo una procedura di selezione imparziale e trasparente, per una durata limitata e non possono essere oggetto di una proroga automatica».