Sla, il governo promette altri 200 milioni

22-11-2012

www.avvenire.it      11/21/2012

 

I  tre voti di fiducia incassati ieri dal governo aprono la strada all’approvazione del ddl-stabilità alla Camera, prevista stamattina. Viene trasmesso al Senato, dunque, l’articolato provvedimento che - guardando solo ai capitoli più ampi  - ratifica l’aumento dell’Iva dal 21 al 22 per cento dal prossimo luglio in cambio di maggiori detrazioni per le famiglie, riduzioni Irap per le imprese dal 2014, maggiori fondi per il salario di produttività e più soldi per allargare la platea degli esodati tutelati. Introducendo, inoltre, il Fondo per la riduzione delle tasse alimentato da quanto ricavato dalla lotta all’evasione e - ma senza automatismi - dai risparmi legati al calo dello spread.

Oltre ad alcuni aspetti statistici non irrilevanti (la 46esima fiducia incassata da Monti in poco più di un anno, le 71 - tra «no», astenuti e assenti - defezioni del Pdl, certificazione ormai di una vera e propria corrente anti-premier capeggiata da due candidati alle primarie come Giorgia Meloni e Guido Crosetto...), Montecitorio lascia a Palazzo Madama un capitolo delicato: i fondi per la Sla e le malattie altamente invalidanti. Dal fondo sociale di 900 milioni partiti e governo hanno "preso" 200 milioni. Pochi per le associazioni, che per attirare l’attenzione dell’esecutivo e dell’opinione pubblica hanno dovuto dare vita a manifestazioni clamorose e drammatiche. Sino allo sciopero della fame. Anche ieri i malati si sono radunati dinanzi al ministero dell’Economia con uno slogan che dice tutto: «Pronti a morire».

Rassicurati poco prima dal ministro della Salute Renato Balduzzi («Abbiate fiducia, non vi abbandoneremo...»), al Mef sono stati ricevuti dal sottosegretario Gianfranco Polillo. A nome del governo, Polillo ha assunto l’impegno a trovare, nel passaggio al Senato, altri 200 milioni, riportando la dotazione per le cinque malattie altamente invalidanti a 400. L’impegno ha convinto i malati di Sla a sospendere lo sciopero della fame, che durava da quasi un mese.

E il sottosegretario è fiducioso che un nuovo sforzo della Ragioneria di Stato porti ad individuare le nuove risorse, ma i partiti e le associazioni temono che alla fine ci si riduca a cambiare la destinazione d’uso di quanto resta del Fondo sociale. Perciò l’attenzione resta alta.

Il governo, alle associazioni e ai parlamentari ricevuti, ha chiesto però una nuova procedura di erogazione dei fondi «direttamente ai malati» controllata da Economia, Sanità e Welfare. Inoltre, ha chiesto al presidente della commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino, di arrivare alla stima esatta del numero di persone affette da Sla. Una sorta di patto, dunque, che dovrà essere attentamente monitorato, come ricorda la deputata Udc Paola Binetti: «L’impegno di Polillo è un dato positivo, ma ora aspettiamo fatti dal governo».

Altro fronte caldissimo è quello dei sindaci, che si aspettano dalla legge di stabilità drastici interventi correttivi su Imu e patto di stabilità. Ieri i primi cittadini hanno sfilato a Milano, e il 28 novembre potrebbero mettere in atto una protesta clamorosa e mai vista prima: le dimissioni di massa. Il presidente dell’Anci Graziano Delrio, a margine di un incontro con il ministro Piero Giarda nella prefettura della città meneghina, è stato lapidario: «Se non arriveranno subito delle risposte si troveranno un pezzo di Repubblica che non può svolgere le sue funzioni. Se al Senato il testo uscirà senza cambiamenti lasceremo tutti». Il governo, dice Giarda, «ha preso nota».