www.avvenire.it 01/15/2013
Fiat ha chiesto due anni di cassa integrazione straordinaria a Melfi per attrezzare l'impianto alle nuove produzioni recentemente annunciate. Questo significa che una delle due linee produttive, dove si fabbrica la Grande Punto, sarà fermata per il tempo del riattrezzamento mentre la seconda continuerà a lavorare. Completato questo processo la ristrutturazione interesserà l'altra linea, ha spiegato una fonte del gruppo.
La nuova cassa integrazione straordinaria partirà il prossimo 11 febbraio e si concluderà a fine 2014.
Il 20 dicembre scorso Fiat ha annunciato la ristrutturazione dello stabilimento lucano, con un investimento di 1 miliardo, dove dal 2014 saranno prodotte due nuove vetture a marchio Jeep e Fiat.
"La prima della due vetture prodotte sarà un utility vehicle del marchio Jeep. Apparterrà ad un segmento di mercato nel quale il marchio oggi non è presente e, come tutti gli altri modelli della Jeep, verrà venduto nei mercati di tutti i continenti. Melfi sarà l'unico stabilimento al mondo che lo produrrà", dice una nota diffusa allora.
A Melfi verrà prodotta anche la nuova Fiat 500X, un'ulteriore evoluzione della famiglia 500, "più grande, più spaziosa e più capace della 500L che è commercializzata da circa tre mesi", aggiungeva il comunicato.
Con l'arrivo del Suv Jeep nel 2014 lo stabilimento, circa 5.000 addetti, dovrebbe cessare la produzione di Fiat Grande Punto, di cui non si conoscono ancora le prospettive.
FORTE PREOCCUPAZIONE DELLA FIOM-CGIL
La Fiom-Cgil esprime "forte preoccupazione perchè ad oggi ancora non si conoscono i dettagli degli investimenti per lo stabilimento".
"Con l'avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione, comunicata oggi alla Rsa, alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni, parte la ristrutturazione dello stabilimento Sata di San Nicola Melfi (Potenza) per la produzione dei due nuovi modelli già annunciati dalla Fiat". Lo ha detto il reggente della Fim Cisl Basilicata, Leonardo Burmo.
"La fase che si apre vedrà sicuramente un 2013 molto complicato - ha aggiunto Burmo - ma l'avvio della ristrutturazione offre allo stabilimento di Melfi prospettive future molto concrete e lo impegna in una dimensione non solo più europea ma mondiale e questo è l'aspetto più significativo per una rapida uscita dalla crisi".